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La bandiera storica del Piemonte
Nell’undicesimo secolo, i Savoia, conti della Maurienne e della Tarantaise, con il matrimonio di Ottone con Adelaide di Susa, espandono i propri possedimenti al di qua delle Alpi, prendendo possesso della marca di Torino, che comprende la città, i suoi dintorni e la bassa Val Susa. Hanno per stendardo l’aquila imperiale a due teste, con le ali aperte, segno di vassallaggio verso l’Imperatore.
Nel 1241, il conte di Savoia, Pietro II°, anche duca di Richmond (conosciuto per aver accordato i primi Statuti Comunali alla Città di Torino), in occasione della sua nomina a Comandante Generale di una delle numerose Crociate, decide di cambiare l’aquila imperiale con una croce d’argento in campo rosso, croce che in seguito sarà bianca. Questo stendardo è ancora oggi la bandiera del dipartimento della Savoia e della Svizzera.
Nel 1310 la nuova bandiera (ël Drapò) sventola per la prima volta a Torino, in occasione della venuta in città di Amedeo V° di Savoia e di suo cugino, l’Imperatore Arrigo VII°.
Il 20 giugno dell’anno 1366, il Conte Verde, Amedeo VI°, parte da Venezia per una Crociata contro i Turchi e sul pennone del suo galeone, viene issato uno stendardo azzurro bordato di stelle con la figura della Vergine Maria. Da questo momento l’azzurro sarà il colore ufficiale dello Stato Sabaudo ed una bordura di questo colore guarnisce l’insegna della Casata. Ancora oggi gli ufficiali, quando sono in servizio, portano una fascia azzurra in bandoliera sulla spalla destra.
Nel 1418 muore, a Pinerolo, senza nessun erede legittimo, l’ultimo degli Acaja, ramo cadetto dei Savoia, che per 200 anni ha governato in vassallaggio, sui territori del Piemonte di proprietà dei Savoia. Amedeo VIII°, nominato duca dall’Imperatore Sigismondo nel 1416, coglie l’occasione per riunire in un unico Stato, le terre dei due versanti delle Alpi. A Thonòn, il 15 agosto 1424, conferisce il nome di Principato al territorio del Piemonte e dispone che i figli primogeniti, prima di essere Duca, abbiano il titolo di Principi di Piemonte, con il relativo appannaggio di queste terre.
Fatto il Principato, bisogna dargli una bandiera (ël Drapò). Si sceglie quindi lo stendardo della Casata, aggiungendogli il simbolo araldico della primogenitura,chiamato “lambello”, di colore azzurro, a tre gocce, che rappresentano le tre Casate che hanno governato nei secoli le terre di Piemonte: gli Angiò, gli Acaja ed i Savoia. Da allora il Drapò ha sempre sventolato nelle battaglie delle armate piemontesi: al tempo dell’Assedio di Torino del 1706 era issato sulla Torre di San Gregorio, nel 1747, il 19 luglio, accompagnava i soldati piemontesi che, benché in minor numero, hanno messo in rotta, con la propria costanza ed il proprio coraggio, la possente armata francese, donando la vittoria e la libertà alla propria terra.
Nel 1984, quando la Regione Piemonte è stata creata, così come stabilito dalla Costituzione del 1948, il Consiglio Regionale ha adottato (con L.R. n. 4 del 16 gennaio), il Gonfalone del Piemonte.
Questo gonfalone comprende, come insegna, il Drapò storico, sormontato dalla scritta “Piemont”. Ha tre liste in verticale, dove i colori ricordano quelli dello stendardo della Repubblica giacobina d’Alba, che sventolò per la prima volta nel mese di aprile del 1796 (il 7 floreal).
I colori sono: il rosso, vale a dire il coraggio; il blu, vale a dire la stabilità e l’arancione (dal melograno ove gli spicchi sono tutti uguali ed uniti), che vuol significare “indivisione” e “uguaglianza”. Con la Legge Regionale 49 del 29 ottobre il Cons iglio Regionale ha deciso, all’unanimità di adottare lo stendardo ufficiale della Regione, che consiste nel Drapò storico: “una croce bianca in campo rosso con lambello blu e frangia in oro, accompagnato da un nastro color arancio, annodato sulla punta dell’asta”. I colori richiamano, nella simbologia, quelli del Gonfalone e dell’insegna.
Questo stendardo è esposto nella Sala delle Bandiere del Quirinale a Roma, insieme a quelle di altre Regioni d’Italia. A seguito della Legge Regionale 26/90 che ha istituito la Festa del Piemonte, il 22 maggio (giorno della proclamazione dello Statuto regionale nel 1971), il Drapò piemontese dovrà essere esposto fuori dagli edifici pubblici, in tutto il Piemonte. Con l’adozione del nostro Drapò storico, simbolo di libertà, il passato del Piemonte si inserisce nella realtà del 2.000.
Michela Grosso
Per opportuna conoscenza pubblichiamo il testo integrale della legge regionale sull’esposizione della bandiera del Piemonte
Legge regionale 17 giugno 1997, n.36.
Disposizioni per l’uso e l’esposizione della bandiera della Regione Piemonte.
Il Consiglio regionale ha approvato.
Il Commissario del Governo ha apposto il visto.
IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE promulga la seguente legge:
Art. 1
1. La presente legge disciplina le modalità d’uso ed esposizione della bandiera della Regione Piemonte da parte delle amministrazioni e degli Enti pubblici operanti o aventi sede nella Regione Piemonte, purchè affiancata dalla bandiera nazionale e da quella dell’Unione Europea.
2. Nelle disposizioni che seguono, con il termine “bandiera” si intende quella della Regione Piemonte approvata con legge regionale 24 novembre 1995, n. 83 (Adozione della bandiera della Regione Piemonte).
3. Sono fatte salve le disposizioni normative sull’uso della bandiera della Repubblica, delle bandiere militari, della marina mercantile e di altri Corpi od organismi dello Stato.
Art. 2
1. L’esposizione della bandiera all’esterno degli edifici pubblici nella Regione Piemonte ha luogo nei casi previsti dalla legge e, previa espressa disposizione od autorizzazione del Presidente del Consiglio regionale, in occasione di avvenimenti che riv estano particolare importanza e solennità regionale o locale.
2. La bandiera va altresì esposta:
a) all’esterno della sede della Giunta regionale allorchè la Giunta regionale è riunita;
b) all’esterno della sede del Consiglio regionale in occasione delle riunioni consiliari;
c) all’esterno delle sedi dei consigli provinciali, comunali e circoscrizionali piemontesi, in occasione delle riunioni degli stessi;
d) all’esterno degli edifici scolastici, in occasione dell’inizio e della fine dell’anno scolastico ed accademico.
Art. 3
1. L’esposizione della bandiera all’esterno degli edifici pubblici ha luogo salvo quanto disposto dall’articolo 2, comma 2, lettere a), b) e c), dalle ore 8.00 al tramonto.
2. In casi e per luoghi particolari, il Presidente del Consiglio regionale può disporre od autorizzare che la bandiera rimanga esposta anche dopo il tramonto. In tale ipotesi la bandiera deve essere adeguatamente illuminata.
Art. 4
1. La bandiera esposta all’esterno degli edifici pubblici in segno di lutto deve essere tenuta a mezz’asta. Possono adottarsi, all’estremità superiore dell’inferitura, due strisce di velo nero. Dette strisce sono obbligatorie per la bandiera che viene portata nelle pubbliche cerimonie funebri.
Art. 5
1. La bandiera non deve essere esposta in cattivo stato d’uso.
La presente legge regionale sarà pubblicata nel Bollettino Ufficiale della Regione. (n. 25 – 25 giugno 1997, n.d.r.).
E’ fatto obbligo a ciunque spetti di osservarla e di farla osservare come legge della Regione Piemonte.
Data a Torino, addì 17 giugno 1997.
Enzo Ghigo
Nota: il Governo ha consentito l’ulteriore corso della legge osservando tuttavia, in relazione all’articolo 2, comma 2, lettera d), che l’esposizione della Regione Piemonte debba avvenire unitamente all’esposizione della bandiera della Repubblica, in ossequio alle disposizioni di cui al D.P.C.M. 3 giugno 1986.
Ël Drapò stòrich dël Piemont
Michela Grosso
Ant ël sècol ch’a fà ondes, ij Savòja, cont ëd la Maurienne e dla Tarantaise, con ël mariagi d’Odon e d’Adelaide ‘d Susa, a spantio sò podèj dëdsà dj’Alp, an pijand possess ëd la marca ‘d Turin, ch’a comprend la sità, ij sò anviron e la bassa val ëd Susa.
Coma sò stendard a l’han l’oja imperial a doe teste, con j’ale duverte,sign ëd vassalagi vers l’Imperador.
Ant ël 1241, ël cont ëd Savòja, Pietro Scond, ëdco duca ‘d Richmond (conossù për avèj acordà ij prim Ëstatut Comunal a la Sità ‘d Turin), an ocasion ëd soa nòmina a Comandant General d’un-a dle vàire Crosià, a decid dë scambiè l’òja ‘mperial con la cros d’argent an camp ross, cros che ën sèguit a sarà peui bianca. Cost ëstendard a l’è ‘ncor adess la bandiera dël dipartiment ëd la Savòja e dla Svissera.
Ant ël 1310 ël neuv drapò a svantaja ufissialment për la prima vira a Turin, an ocasion ëd la vnùa ‘d Medeo Quint ëd Savoja e ‘d sò cusin, l’Imperador Arrigo Set. Ël 20 ëd giugn ëd l’ann 1366, ël Cont Verd, Medeo Sest, a part da Venessia për na Crosà contra ij Turch e, dzora sò galeon, a svantaja në stendard asur archincà dë stèile con la figura dla Vèrgin Maria. Da cost moment l’asur a sarà ‘l color ufissial dlë Stat Sabàud e na bordura ‘d cost color a guarniss l’ansëgna dla Casà. Ancora ‘ncheuj j’ufissiaj, quandi ch’a son an servissi, a pòrto na fassa bleuva ‘n bandoliera ‘n sla spala drita.
Ant ël 1418 a-i meuir, a Pinareul, sensa gnun erede legitim, l’ùltim dj’Acaja, ram cadet dij Savòja che për 200 ani a l’ha goernà ‘n vassalagi, dzora ij leu dël Piemont ëd proprietà dij Savòja. Madeo Eut, nominà duca da l’Imperador Sigismod ant ël 1416, a pija l’ocassion për buté ‘nsem, ant un Ëstat ùnich, le tère dle doe calà dj’Alp. A Thonòn, ël 15 d’Agost 1424, a conferiss ël nòm ëd Prinsipà al teritòri ‘d Piemont e a dispon che ij fieuj prim-genit, dnans d’esse Duca, a l’àbio ‘l titol ëd Prinsi ‘d Piemont, con ël panagi ‘d coste tère.
Fàit ël Prinsipà, a toca deje un drapò. As sërn adonch col ëd la Casà, an giontandje ‘l sìmbol aràldich ëd la primagenitura, ciamà “lambel”, ëd color bleu, a tre stisse, ch’a ‘rpresnto le tre Ca che a l’han goernà ant ij sècoj le tere d’Piemont: j’Angiò, j’Acaja e ij Savòja.
D’antlora ‘l drapò a l’ha sempe svantajà ‘nt le bataje dj’armade peimontèise: ant ël temp ëd l’Assedi ‘d Turin dël 1706 a l’era dzora la Tor ëd San Gregòri, e’nt ël 1747, ël 19 ëd luj, a compagnava ij soldà piemontèis che, combin ch’a fusso pì pòchi ‘d nùmer, a l’han butà ‘n deròta, con soa costansa e so coragi, l’armada fransèisa, an dasand la vitòria e la libertà a soa tèra.
Ant ël 1984, quandi che la Region Piemont a l’è stàita creà, parèj coma ch’a l’era stabilì da la Costitussion dël 1948, ël Consèj Regional a l’ha adotà (con L.R nùmer 4 dël 16 ëd gené), ël Gonfalon dël Piemont.
Cost gonfalon a comprend, coma ‘nsëgna, ël drapò storich, sormontà da la scrita “Piemont”. A l’ha tre liste ‘n vertical, dont ij color a’rcòrdo coj dlë stendard ëd la Repùblica giacobin-a d’Alba, ch’a l’ha svantajà për la prima vòlta ant ël mèis d’avril dël 1796 (ël 7 floreal). Ij color a son: ël ross, visadìël coragi; ël bleu, visadì la stabilità e ‘l groson (dal pom granà dont le fiësche a son tute mideme e unìe), ch’a veul significhé “nen division” e “ugualiansa”.
Con la Lege Regional 49 dël 29 d’otober ël Consèj Regional a l’ha decidù a l’unanimità d’adoté lë stendard ufissial ëd la Region, ch’a consist ant ël drapò stòrich: “na cros bianca ‘n camp ross a lambel bleu e frangia ‘n òr, compagnà da ‘n bindel color grison, anlià ‘n sla ponta dl’asta. Ij color arciamo, ‘nt la simbologia, coj dël gonfalon e dl’ansegna.
Cost ëstendard a l’è esponù ant la Sala dle Bandiere dël Quirinal a Roma, ansem a cole dj’autre Region d’Italia. Conforma a la Lege Regional 26/90, ch’a istituiss la Festa dël Piemont ël 22 ëd magg (di dla proclamassion ëd lë Statut regional ant ël 1971), a dovrà esse ‘lvà fòra dj’edifissi pùblich an tut ël Piemont. Con l’adossion ëd nòstr drapò stòrich, sìmbol ëd libertà, ël passà dël a’rtorna ant la realità del 2000.
Vënner 22 ëd Magg 1998 a sinch ore ëd seira, ant la sede dla Circoscrission 2, ch’a l’ha leu ‘nt una veja cassin-a modernisà (Cassin-a Giajon) contrà Guido Reni 102, a l’é tnusse, con na bona partecipassion ëd sitadin, për inissiativa ‘d Nòste Rèis, la selebrassion ufissial ëd la festa ‘d nostra region.
Ël consié regional Robert Ross dla Lega Nòrd Piemont, a l’ha consignà a la President dël quartié, Paola Freda, lë stendard dël Piemont a nom ëd la region.
L’alvà dël drapò a l’é fasse con l’onor ëd j’arme da part dël Grup ëstorich ëd l’Academia ‘d San Marcian, ant le divise dël ‘700 dël Regiment “Guardie Piemont”. Ch’a l’ha sparà tre salve ‘d fusil.
A l’é peui tnusse na cita conferensa për fé conòsse j origin ëd nòst drapò e ij moment ij pì significativ ëd la storia dël Piemont travers ij secoj, moment ch’a l’ìhan contribuì a formé l’identità dël pòpol ëd Piemont.
Costa a l’é staita l’ocasion për fé artrové ai present l’orgheuj për soa bandiera, sìmbol ëd na tèra genìta che ‘nt ël core dij temp, a l’ha sempe savù fé front con dignità e corage aj event che la sòrt a l’ha ëmponuje.
INFO AHIP: Reinicio de actividades
Atención al público: Martes de 10.00 hs a 12.00 hs y Viernes de 18.00 hs. a 20.00 hs. en Av. Vélez Sársfield 187, Área Italianística, Facultad de Lenguas, Universidad Nacional de Córdoba (UNC).
2º Concurso Fotográfico «Italia en Córdoba»- Inauguración Jueves 3 de noviembre
Agradecemos a todos los que asistieron y colaboraron en la inauguración de la muestra fotográfica en la Capilla del Paseo del Buen Pastor, la cual permanecerá hasta el domingo 6.
Felicitaciones a los ganadores:
Premios:
- Bonino, Mauricio – Contenido
- Liuzzi, Sergio – Banco de Córdoba
- Carioni, Ángela María – Viva la vida
Menciones Especiales:
- Macovaz, María Elena – Superstición y Costumbre
- Puerta, Martín – Terra Nostra
- Vega, Daniela – Capuchinos
Jóvenes de AFAPIECO
Inauguración Muestra 2º Concurso Fotográfico «Italia en Córdoba»
Estimados concursantes:
Muchas gracias por su participación y el interés demostrado. Los invitamos el jueves 3 de noviembre a las 19:30 hs a la inauguración de las obras seleccionadas en la Capilla del Paseo del Buen Pastor. En la misma se anunciarán las fotografías premiadas y con mención elegidas por el Jurado. La muestra permanecerá hasta el domingo 6 de noviembre.
Felicitaciones!
Concursantes seleccionados:
- Bonino, Mauricio – Contenido
- Bossio, Graciela – Tardes de Domingo
- Carioni, Ángela María – Viva la vida
- Carrizo, Carolina – Italianizaron
- Griotto, Francisco Ignacio – Dolce Melodía
- Griotto, Francisco Ignacio – Perseveranza
- Liuzzi, Sergio – Banco de Córdoba
- Liuzzi, Sergio – Intervento Italiano a Córdoba
- Macovaz, María Elena – Superstición y Costumbre
- Maggiora, Graciela – Sin título
- Pereyra, Valeria – Viaje a la historia… En tren
- Puerta, Mariela – Sin título
- Puerta, Martín – Sin título
- Puerta, Martín – Sin título
- Saluzzio, Nahuel – Fernet con coca
- Vega, Daniela – Capuchinos
2º Concurso de Fotografía «Italia en Córdoba»
Los invitamos a la inauguración del 2º Concurso de Fotografía «Italia en Córdoba» el jueves 3 de noviembre a las 19:30 hs en la Capilla del Paseo del Buen Pastor. Se expondrán las fotografías seleccionadas y se anunciarán las obras premiadas y con menciones. La muestra permanecerá hasta el domingo 06 de noviembre.
Las fotos seleccionadas se publicarán el 28 de octubre en esta página web.
Esperamos contar con su presencia
Muchas gracias,
Jóvenes de AFAPIECO
Receso del AHIP
Se informa que el Archivo Histórico de la Inmigración Piamontesa (AHIP) permanecerá cerrado por receso invernal de la Facultad de Lenguas, Universidad Nacional de Córdoba (UNC), la semana del 11 al 16 de julio de 2011.
Por cualquier consulta durante ese período comunicarse al tel: +54-351- 425-9520 , o enviar un e-mail a: archivo.piemonte.os@gmail.com.
Las actividades se retomarán a partir del martes 19 de julio, en los días y horarios habituales de atención al público: Martes de 10 a 12 hs. y Viernes de 18 a 20hs.